Mi piace la pittura. Non quella moderna
che a volte, per me profano, sembra vomitate di colore su di una tela, o
quattro segni di pennello che mia nipote di 6 anni saprebbe fare meglio.
Per me la pittura è Canaletto, Giotto, Guardi, Longhi,
Tiziano, Sansovino…potrei continuare per ore.
In seguito ad una vacanza a
Malta, mi sono avvicinato al Caravaggio, dopo aver avuto una sorta di sindrome di Stendhal davanti alla" Decollazione di Giovanni Battista".
Tra le opere del pittore milanese una delle più
significative è “Davide con la testa di Golia”, conservata alla Galleria
Borghese di Roma.
Di forte impatto, autobiografica, già nel seicento gli
studiosi attribuivano alle fattezze del gigante ucciso la fisionomia
dell’artista; sulla lama sono visibili le lettere H-AS OS, sigla che riassume il
motto agostiniano Humiliatas
Occidit Superbiam (L’umiltà uccide la
superbia) è l’ultimo atto di contrizione che il Caravaggio compie verso
Scipione Borghese, nipote del papa Paolo
V, per chiedere la grazia della sua condanna a morte in seguito a dei fatti
di sangue.
Quante volte nella nostra vita, nelle nostre esperienze o
più semplicemente nello sport abbiamo visto “Davide contro Golia, il piccolo
che abbatte il grande, il debole che vince sul forte, lo sfavorito che sovverte
i pronostici della vigilia?
1994
Mancano ancora due mesi e mezzo al 18 giugno, data nella
quale l’Italia di calcio, allenata da Arrigo Sacchi, debutterà nei campionati
del mondo negli Usa contro l’Irlanda.
La Fifa aveva fortemente voluto che i Mondiali si
svolgessero negli USA per provare a far appassionare al “soccer” quella
popolazione abituata a sport più sedentari come il baseball e il football;
mossa che si rivelò tra l’altro un fallimento, visto che il MLS (Major League
Soccer) è solo un puntino nello sconfinato mare dello sport a stelle e strisce.
La nazionale è a Ceverciano, per degli stage dove il c.t.
può studiare e valutare alcuni giocatori in vista delle convocazioni definitive
dei mondiali e per impostare la squadra per le partite in terra statunitense.
C’è il miglior Baggio, Baresi, Donadoni, Signori, Berti,
Peruzzi… mette un po’ di tristezza pensare alla nazionale di oggi.
Per l’ultimo giorno di ritiro in Toscana è prevista
un’amichevole, la squadra scelta è il Pontedera, prima in classifica in C2, forti di un esporto Drago tra i pali
(ex Empoli e Bari), Aglietti (capocannoniere in quella stagione e giocatore del
Napoli in serie A poi) e tanti volenterosi come Cecchini, Rossi, Pane e
Moschetti; un buon sparring partner dallo stesso schema di gioco della
Norvegia, squadra che gli azzurri affronteranno nella seconda partita del
girone.
Per i toscani è un onore giocare contro avversari ritenuti
dei mostri sacri; già si preparano ad essere sommersi da una valanga di gol,
come da logica.
Meglio prenderla sul ridere, almeno avranno una storia da
raccontare agli eredi: “Ho giocato contro l’Italia”
In effetti quando tu giochi in C2 e la tua squadra passa in
vantaggio (Simone Rossi) contro la nazionale, lì bisogna ridere sul serio.
E non è tutto, perché tra lo stupore generale di tutto
l’enturage azzurro i toscani anche
raddoppiano (Alfredo Aglietti), il tutto in 3 minuti!
I nazionali capiscono di aver preso un po’ troppo sottogamba
gli avversari che si rivelano essere un avversario molto più ostico di quello
che si pensava e cominciano a giocare un po’ troppo più duro.
Baresi inizia a
picchiare come un fabbro, Casiraghi
rifila una gomitata in testa ad un difensore che lo spedisce sdraiato sulla
rete dentro la rete.
Arriva il gol di Massaro ed in più un suo tiro picchia
fortemente sulla traversa per poi rimbalzare sulla linea, ed a nulla servono le
proteste contro l’arbitro, che per l’occasione era Collina, la seconda rete non
viene convalidata.
Gli azzurri devono per lo meno pareggiare ad ogni costo per
evitare figuracce, ma i minuti continuano a scorrere inesorabili.
Ci provano in tutte le maniere, ma niente non si passa. Dopo
10 interminabili minuti di recupero Collina da il triplice fischio..
Pontedera batte Italia 2 a 1!!!! Il piccolo Davide ha
abbattuto il gigante Golia! Una squadra di C2 ha sconfitto il meglio prodotto
dal massimo campionato.
I nazionali neri per la brutta figura rimediata se andarono
senza salutare, ad eccezione di Giuseppe Signori, che si congratulò sentitamente
con gli avversari.
Il c.t. Sacchi durante un’intervista rilasciò: “Questo è il
momento più difficile della mia carriera”
Il giorno seguente la Gazzetta dello Sport intitolerà la sua
pagina principale, cavalcando l’onta di quella sconfitta: “Ai mondiali il
Pontedera” e “Lezione di gioco dalla regina del C2”, sì perché la vittoria dei
toscani non è stato frutto di fortuna o casualità ma di una perfetta
organizzazione di gioco. Da quel giorno si trovano catapultati in una favola:
inviti alla Domenica Sportiva, feste in piazza come se avessero vinto la
Champions, riconoscimenti pubblici.
Quei mondiali poi sappiamo tutti come sono finiti: Italia in
finale e sconfitta ai calci di rigore dal Brasile di Romario e Bebeto…o erano
Rossi e Aglietti?!
Nessun commento:
Posta un commento